Pier Luigi Ighina…chi è? 🙂
Nel viaggio di “Ricerca” ho imparato (ricordato) molte cose.. (è gia’ tutto dentro di noi…o meglio avviene in noi..e questa Associazione e questo sito hanno “solo” il compito di…riportare informazioni alla memoria.. 🙂 ) ed ho avuto la fortuna di studiare anche questo grande uomo…cosi poco famoso, quanto Grande… 🙂
Qui sotto vi allego un estratto, preso da questo sito, che racconta un po’ la vita di Ighina… altra dimostrazione che Scienza e Spiritualità non sono assolutamente separate…forse parlavano (fino a poco tempo fa) due lingue diverse…
Ogni Essere che vive, (chi piu’ chi meno consapevolmente) concorre a questa Evoluzione… Ighina ha dato un grande contributo a questo… con immenso Amore… per la Terra… e ovviamente per chi la abita…
le sue invenzioni erano tutte in funzione del rispetto e protezione di Madre Terra, il pianeta che ci ospita…
tese al miglioramento della Vita degli esseri umani… tutti…
non di alcuni a discapito di altri…
La valvola antisismica, la macchina per far piovere… per citare le piu’ famose …preziose invenzioni e intuizioni ad alto tasso di …Amore!!.. 🙂
Anche qui, sentendo risuonare dentro, per affinità e uguaglianza di intenti e spirito… non potevamo dimenticarci di lui.. 🙂
Buona lettura 🙂
Pier Luigi Ighina, ricercatore originale e prolifico, per molti anni assistente segreto di Guglielmo Marconi.
Nato nel 1908 a Milano, di professione radiotecnico, nel 1936 si trasferisce ad Imola e nella sua abitazione istalla un laboratorio dalle caratteristiche assai strane, frutto delle sue particolari conoscenze che tramuta in numerose invenzioni. Ighina a 16 anni scoprì l’atomo magnetico e, attraverso una serie di fortunate peripezie, arrivò a collaborare segretamente con Marconi per almeno 10 anni. Anche dopo la scomparsa dello scienziato, Ighina ha continuato nella ricerca per tutta la sua lunga vita, basata sulla spirale che è il movimento dell’energia.
Parlando con lui ad Imola, ho potuto scoprire la parte misteriosa di Marconi, soprattutto sul raggio della morte. A Villa Marconi, Ighina riuscì per puro caso a scoprire sperimentalmente il monopolo magnetico. Dopo aver studiato a fondo il campo magnetico, generato da alcune elettrocalamite e dal quale non riusciva a concludere il suo progetto, Ighina, preso da uno strano nervosismo, mise tanta di quella corrente elettrica da determinare la bruciatura totale del congegno. La meraviglia fu tanta perché non avvenne nulla di tutto questo. Fu proprio Guglielmo Marconi a chiarire l’esperimento: era stato inventato il monopolo magnetico. Secondo la sua definizione, il monopolo magnetico non è altro che la divisione dell’atomo magnetico. A tal riguardo Ighina ha detto:
“Avevo così costatato che l’atomo magnetico è il promotore di tutti gli altri atomi. In altre parole avevo notato che l’atomo magnetico si trova in mezzo agli altri atomi per dar loro il movimento continuo. Pensai che se si fosse riusciti ad isolare gli atomi della materia dagli atomi magnetici, i primi non avrebbero più la possibilità di muoversi. E questo ottenni: gli atomi della materia isolati da quelli magnetici rimanevano fermi e la materia non si trasformava. Pensai allora che se l’atomo magnetico poteva influenzare tutti gli atomi esistenti, avrebbe anche potuto produrre tutte le variazioni degli atomi della materia. E anche ciò costatai dopo essere riuscito a regolare il movimento dell’atomo magnetico.”
Questo è l’atomo magnetico che è stato fotografato nel laboratorio di Pier Luigi Ighina nell’anno 1940, per mezzo di un microscopio atomico, con ingrandimento dell’atomo di un miliardo di volte.
Nella foto dell’atomo magnetico si vedono i cinque canaletti d’atomi assorbenti che servono a frenare l’atomo magnetico; nel centro si nota la dilatazione prodotta dalla pulsazione dell’atomo stesso.
Ognuna di queste pulsazioni produce e lancia attorno all’atomo magnetico un’energia, che nella foto è raffigurata dal sottile circoletto luminoso attorno all’atomo centrale. Il circoletto luminoso si espande a sua volta tanto da formare un circolo più grande così fino all’esaurimento della sua pulsazione. Il susseguirsi dei circoletti generati dalle pulsazioni produce l’adagiamento dei circoletti stessi uno sempre più vicino dell’altro, come a coprire e nascondere completamente, come uno scudo protettivo, l’atomo centrale. Quest’atomo è il più piccolo di tutti gli altri atomi e per legge atomica più piccolo è l’atomo più veloce è la sua pulsazione. Esso è quello che imprime a tutti gli altri atomi il loro movimento diventando così promotore di essi. (Informazioni riprese dal libro: “La scoperta dell’atomo magnetico” di P.L.Ighina).
Tornando al concetto di monopolo, ho chiesto direttamente a lui spiegazioni più dettagliate. Il signor Ighina ha così risposto:
“Il monopolo è il principio positivo o negativo dell’energia solare. L’energia solare è la parte principale della polarità; bloccandola e riflettendola, diventa negativa. L’energia solare arriva sulla Terra, viene bloccata e riflessa e quindi diventa energia terrestre. Dall’interazione dell’energia solare con quella terrestre si produce materia. Tutto qui. Semplice no?”
Ho chiesto poi come avevano, lui e Marconi, applicato la conoscenza sul monopolo. La risposta è stata immediata e scioccante:
“Difatti Marconi è morto per quello. Io ero dal ’36 che abitavo già qui ad Imola. Glielo avevo detto: ‘Mi raccomando Guglielmo, telefona se hai bisogno di fare qualche esperimento, mi raccomando…’. Lo avevo già salvato due volte. In una stavo per rimetterci la pelle anch’io. Perché lui adoperava i monopoli con facilità. E i monopoli cosa fanno? Fanno la scomposizione della materia sulla materia stessa. Lui ha fatto l’esperimento e c’è rimasto. Si, effettivamente aveva messo lo schermo magnetico, ma non era sufficiente. Quando sono andato a Roma a vederlo nella bara, ho notato che egli aveva sotto la pelle come degli gnocchetti neri. Allora ho capito che era morto perché non era più circolato il sangue. I medici avevano detto che aveva una cosa nel cuore, come la chiamano loro? Boh… Tutti dicevano che Marconi era morto di Angina Pectoris…”
Detto questo, egli ha continuato con la sua spiegazione:
“Ho portato avanti tutto quello che Marconi mi ha lasciato. I monopoli, la composizione della materia, le lumache, ecc.. Ho ripetuto tutto quello che mi diceva quando era vivo.”
Ighina mi ha spiegato poi che la materia è tenuta insieme dalla colla magnetica. Le due energie, solare e terrestre, producono la colla magnetica. Quindi la differenza sostanziale tra due materie di diversa natura consiste nel possedere più o meno energia. È come il cemento. Se nell’impasto si mette molto cemento, la materia diventa più dura; se ne viene messo poco allora si ottiene una materia morbida. Mi è nata spontanea, a questo punto, una domanda sulle energie nucleari, come tutte le energie elettromagnetiche, generate dalla nostra società attuale possono causare danni irreparabili.
Ighina, con la massima cortesia, ha dato la seguente risposta:
“Non è che disturbano. Dunque… la colla magnetica è formata da due energie, come dei fili invisibili che sono nell’aria. Se questi fili invisibili sono perturbati in continuazione da qualsiasi altra sostanza come i campi magnetici, telefoni, energia nucleare e cose similari, creano continuamente della corrosione vale a dire vanno a distruggere il campo magnetico che è poi quello che crea la colla magnetica. Ciò produce lo scioglimento della materia.”
Ho potuto visitare il suo laboratorio e tutte le varie apparecchiature da lui costruite. È stato per me un incontro proficuo, ma ho avuto netta l’impressione che il signor Ighina avesse rivelato una minima quantità delle sue conoscenze e che non avesse voluto parlare assolutamente dei suoi più importanti esperimenti. L’ultima occasione è stata la visita nel suo giardino di una macchina capace di controllare le nuvole nel cielo. Mentre aspettavamo che il cielo si aprisse per effetto dell’energia sprigionata dalla macchina attraverso le sue due pale rotanti, Ighina mi ha raccontato molti fatti, molti aneddoti sulla sua lunga sperimentazione. Mi ha infine fatto notare che sotto il terreno di sua appartenenza ha sepolto diversi quintali di polvere d’alluminio per trasformare il prato in un grande monopolo magnetico. Ho potuto dedurre poi che i suoi studi, effettuati nella collaborazione con Guglielmo Marconi, hanno portato alla seguente considerazione: unendo o separando i monopoli si può comporre o scomporre la materia.
Questi due ricercatori hanno però scelto diverse strade per promuovere le scoperte suddette. Marconi si è inserito nella logica terrestre e non si è potuto esimere dall’influenza del potere politico, economico, militare e religioso. Ighina invece è rimasto nell’ombra, consapevole che se l’umanità avesse cambiato la sua logica di vita, poteva tranquillamente esprimere le proprie conoscenze per il benessere dell’umanità stessa.
La morte misteriosa di Marconi innescò un’altra leggenda che lo volle in Sud America insieme con altri 98 scienziati (incluso il suo fedelissimo Landini) per costruire una città segreta nel cratere spento di un vulcano situato nella giungla nel sud del Venezuela. Marconi, del resto, aveva lasciato un filone di studio che, nonostante le varie situazioni contingenti, si basava sull’amore per la natura. Egli desiderava che l’uomo seguisse gli insegnamenti dei Maestri e si sforzasse di capire Madre Natura e le sue esigenze. Se questo si realizzasse, sicuramente non ci sarebbero più catastrofi e il pericolo della scomparsa della vita sulla Terra. Nikola Tesla si trovò nella stessa condizione di Marconi, ma anche lui non cedette alle lusinghe del potere. Per puri scopi propagandistici le dicerie su raggi d’ogni genere si diffusero durante la seconda guerra mondiale ed anche dopo. Ciò non toglie che alcuni scienziati avessero intuito e probabilmente realizzato veramente qualcosa che avrebbe potuto cambiare definitivamente il corso della storia. Emerge però che nei quattro personaggi citati la loro coscienza abbia evidenziato il fatto che l’uomo non era ancora in grado di usufruire una generosa sorte e perciò ognuno di loro ha trovato un rimedio adeguato per non diffondere una probabile arma globale. Sono stati amanti della vita e naturalmente codesta invenzione doveva salvare l’umanità e non distruggerla.
[….]
Video:
Ighina – Macchina della pioggia, Atomo magnetico, valvola antisismica
Ighina part.1
Ighina part. 2
Pier Luigi Ighina – Spirali
Cosa sono le nuvole – Ighina
L’uomo delle nuvole