SPIRITUALITA’
Cosa significa, che cosa è?
E’ da tempo che sento il bisogno di scrivere su questa “cosa” chiamata SPIRITUALITA’.
Forse anche per radunare un po’ le idee,
o forse solo per avere qualcosa di pronto da far leggere a tutte le persone che conosco e mi chiedono, “Che lavoro fai, di cosa ti occupi?”
e quando rispondo loro, che il mio non lo considero un vero e proprio lavoro, ma più forse una “Missione”,
mi guardano un po’ stranite, “cosa sta dicendo!? una missione!?”…
oppure quando proseguo citando i Blues Brothers, “in Missione per conto di Dio” impaurite perchè temono che sia finito in qualche “setta strana”
o che li voglia convertire a qualche credo ancor piu’ strano.. 🙂
E’ una parola che si sente spesso negli ultimi anni, in particolare diciamo dal famoso 2012, che è stato un momento simbolico di passaggio,
nel quale è ritornato in voga questo termine, tra le persone che si occupano di crescita personale, della cura di sè su piu’ livelli, ed anche tra le persone “normali”
(persone che non ne hanno mai sentito parlare o non si sono mai poste la domanda, come me per i miei primi 20 anni di questa vita).
Ecco qui, troviamo la prima trappola nell’affrontare l’argomento.
Essere “spirituali” non ha nulla a che fare con essere strani o diversi dagli altri
(anche perchè, sorge la domanda: chi o cosa è normale? cosa è la normalita? chi lo decide? ma questo lo lasciamo ad altri articoli)
Essere spirituali puo’ richiamare subito, a qualche rinuncia, o penitenza, o pratica “strana” nel mangiare, nel sesso o nel vivere quotidiano,
qualcosa che ci toglie qualche abitudine che ci sembra di amare anche parecchio.
Essere spirituale non significa che uno non possa bere una birra, o andare in giro per negozi, o fare l’amore, o stare ad oziare sul divano,
nè tantomeno doversi isolare dagli altri o rinchiudersi in qualche monastero, o sulla punta di una montagna…
Essere spirituale significa, secondo la mia esperienza, sentire, ascoltare e far caso a quel desiderio di COMPRENDERE, CAPIRE, IMPARARE, CONOSCERE
cio’ che sta dietro l’apparenza delle cose (il famoso velo), perchè le cose sono state e stanno così, e quindi avere una parte attiva nel vivere.
VIVERE e non sopravvivere.
Sperimentare cose, conoscere persone, interagire e sentire senza paura emozioni e sensazioni fisiche belle e brutte, piacevoli e non, e riuscire a tradurle,
affinchè si capisca, PERCHE’ mi sta succedendo questo?? leggendo il messaggio che ci portano, che serve alla nostra EVOLUZIONE, e non fermandoci all’abito che hanno.
Perchè mi sento triste, o arrabbiato, o provo delusione, che senso ha cio’ che mi accade!?
Che cosa ci faccio qui? Che senso ha la Vita?
Occorre certo farsi domande che sono scomode, perchè ci portano ad uscire dal conosciuto (la famosa “zona di confort”) e questo ci fa paura.
Ci portano a metterci in discussione, a vedere quali sono gli aspetti del nosto Essere che ci boicottano anche a nostra insaputa. (sapevate che ne abbiamo?)
Correre il rischio di scoprire che tutto ciò che sappiamo, o che crediamo di sapere, è tutto falso! Che siamo ADDORMENTATI! (da qui il famoso “risveglio” di coscienza)
Tutto questo fa paura, perchè le sicurezze che la nostra mente logica (ego, parte razionale, personalità, credenze, cultura, insegnamenti) si è creata,
si disintegrano di colpo. Letteralmente sembra che ci manchi la terra sotto i piedi, e ritrovarsi a volare di colpo, fa paura.
La spiritualità si “contrappone” (apparentemente) ma non esclude, anzi integra la materialità, all’essere materialisti, della serie,
“credo solo a cio’ che vedo o cio’ che mi hanno detto essere possibile”,
perche’ siamo cresciuti con un modello scientifico, noi crediamo che sia “vero” solo cio’ che puo’ essere ripetuto e dimostrato piu’ volte,
spiegato da leggi che gli stessi esseri umani hanno creato, e che crediamo “vere” perchè cosi ci hanno insegnato. E non ci si pensa nemmeno su.
Umani, come noi, ma come noi, allo stesso tempo, anche esseri spirituali.
Cioè con una parte Divina in noi. Qualcosa che va oltre a ciò che puo’ essere spiegato con la testa, con il ragionamento.
Quel qualcosa che si SENTE (non con le orecchie) che si PERCEPISCE (non con uno o piu’ dei 5 sensi), che si INTUISCE (che si sente vero senza sapere come funzioni)
Noi occidentali specialmente siamo stati abituati a una dottrina, un qualcosa di imposto dal “di fuori”, ma Dio, inteso come il Tutto, l’Origine di ogni cosa,
non si trova fuori di noi. Noi siamo ANCHE quella parte. Ma provate voi a dire in giro “IO SONO DIO”…e ditemi poi cosa vi diranno…
In realtà essere spirituale, è un qualcosa che aggiunge “qualcosa” alle nostre vite; non perchè prima non ci sia, e se non sono spirituale mi manca, c’è sempre,
la differenza sta nell’esserne consapevoli o no; non ci si deve imporre nulla, se siamo davvero nella ricerca spirituale sincera;
il lasciar andare abitudini, usi, e modi di pensare, al massimo puo’ essere una conseguenza, ma di certo non una imposizione.
Si abbandonano perchè non ci riconosciamo più in quelle credenze, grazie alla ricerca che si intraprende, si ha una CONSAPEVOLEZZA (essere coscienti) nuova,
e si vedono le cose sotto un altra luce, si cambia idea, opinione,
(questo è un altro elemento limitante, il credere a livello inconscio che cambiando si stia tradendo un modello
che abbiamo ereditato dai nostri avi e che dobbiamo mantenere per senso di lealtà)
Ma non è cosi!! Nulla rimane immutato nel tempo, nulla non cambia, tutto è in evoluzione, che noi lo si voglia o no.
Un’altro inganno, sottile ma profondo, forse il punto focale di questa riflessione, è l’associare e credere erroneamente che spiritualità sia sinonimo di religione.
La spiritualità è una cosa, la religione un altra. Molti, se non tutti, i grandi Maestri che hanno lasciato il loro insegnamento sulla Terra, dicevano ben altre cose di quelle che
gli esseri umani hanno portato avanti in loro nome: cosa direbbe Gesù, della Chiesa e del suo operato nei secoli?
Spiritualità è la ricerca e la ri-scoperta del Divino, Dio, per come lo si voglia intendere o chiamare…
Fonte, Matrix, Luce, Universo, Tutto, Allah, Buddha…in ogni cosa, in ogni gesto, in ogni persona.
La ricerca della comprensione delle leggi Divine che regolano la materia, quella che siamo abituati a chiamare “realtà”… che di reale ha ben poco…
Spiritualità è la ricerca di Se stessi nell’altro, ri-conoscere che tutto ciò che vediamo e viviamo “fuori” di noi, è in Realtà un nostro specchio, una proiezione del Tutto,
con un senso e un perchè, ed è perfetto cosi com’è; se è qualcosa di spiacevole o di “brutto” come la malattia per esempio, sta ad indicarci che cosa dobbiamo cambiare del
nostro modo di vivere e di vedere le cose, (la “lotta” tra ego e spirito, tra come noi pensiamo che debbano essere le cose, e come devono essere in Realtà), mentre qualcuno che
ci irrita o ci fa andare in collera, ci “fa vedere” una parte di noi su cui lavorare.
Sono due cose molto diverse tra loro.
Spiritualità è cercare di essere ogni giorno, migliori del giorno prima, piu’ consapevoli, piu’ gentili con se stessi, e con le nostre “imperfezioni”, sereni con Tutto cio’ che E’.
La spiritualità è la ricerca di Dio, ma attenzione, non Dio, o il “concetto di Dio” che abbiamo (soprattutto noi italiani che come imprinting “di serie” abbiamo la Chiesa Cattolica che basa la sua dottrina sul peccato originale e sul relativo senso di colpa), ma Dio inteso come quella forza, che pervade e regola ogni cosa. Da qui un altra domanda che prima o poi arriva a sorprenderci nella sua semplicità:
Chi o cosa è Dio!?
E alla fine scoprire che DIO, sei TU!!
Buona Ricerca 🙂
ps… (continua)