Il Cavaliere delle Energie è un romanzo di tipo dialettico, attraverso il quale il lettore e il personaggio principale del libro sono guidati dal Saggio, un essere personificato del mondo spirituale, il quale mette a fuoco senza sosta e in modo pienamente consapevole la linea di confine tra la Luce e le tenebre, tra la Realtà e l’illusione.
Il libro prospetta, con grande e zelante precisione, la Verità imperitura esaminata dal punto di vista energetico e spirituale. Molto raramente si può incontrare una tale disincantante e stupefacente vivisezione di grandi verità e abbagli riguardo le stesse. Il bisogno fondamentale dell’autore non è di ammaliarci con la propria abilità letteraria, ma di indirizzarci, avvertirci e preparaci perché in fin dei conti, indipendentemente dove ci abbia portato la meditazione, dobbiamo rimanere nel punto dal quale ogni cosa è relativa. Infine, ciò che rende il Cavaliere libro da leggere, è il vissuto autoctono e completamente chiaro, l’esperienza personale che lo scrittore condivide senza risparmiarsi con il proprio lettore. Non c’è nulla, nulla non è mai accaduto e mai nulla accadrà, afferma Pangos. A noi, tuttavia, resta da chiederci: Allora chi è che legge? Chi è che sta leggendo queste righe?
Brani dal Capitolo: La maturazione del Conscio è la Via. L’individualità Eterna, la Meta.
“Bisogna trascendere l’immaginare se stessi per arrivare a Se Stessi. La vittoria nella lotta per se stessi ha senso, mentre la vittoria nello scontro con altri, rispetto alla prima, ha valore solo effimero. La meta non è essere il migliore bensì Essere.”
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“Adeguarsi alle leggi della massa uccide, il matrimonio sopravvive a scapito dei coniugi. L’approccio corretto è il reciproco accentuare delle personalità. Essere ciò che siamo stimolando il compagno ad esprimere Ciò che Veramente È. Non bisogna far adeguare le persone ai propri valori, ma meravigliarsi delle diversità, amare la differenza. La diversità non è una lacuna, ma un’inestimabile ricchezza.”
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Mi hanno insegnato ad avere timore di Dio ma Io sono Egli. Come potrebbe Dio punirmi quando nemmeno giudica? Devo aver veramente creduto nella punizione divina, per essermi maltrattato tanto da solo. È semplicemente incredibile in che tipo d’inganno vivevo. E non sono l’unico, di casi simili ce ne sono milioni. La punizione divina non è per niente necessaria. Il genere umano si punisce in maniera più che sufficiente.
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“Dio, la parte Reale di Te e di Tutto, È più che Eterno. Ma, affinché tu diventi Eterno come individuo, è necessario che la tua Scintilla del Divino Maturi completamente. Deve essere che un giorno Dio si disse: mi sono stufato di creare da solo, perché non introdurre nel processo di Creazione ancor più creatività, non sono forse io la Fonte Assoluta dal quale tutto ha origine? Dunque, quando l’essere umano giunse al punto nel quale in lui si costituì l’Anima, si crearono le condizioni per il processo dell’autoriconoscersi tramite il libero arbitrio.”